Wittur Spa: eletta per la prima volta la RSU NIDIL CGIL

Un primo passo per allargare la rappresentanza anche al mondo della somministrazione, sempre più significativa nelle attività produttive del territorio

Si sono svolte per la prima volta in provincia di Parma le elezioni delle RSU della somministrazione. Alla Wittur Spa, azienda metalmeccanica con sede a Colorno, leader nella fabbricazione di porte e componentistica per ascensori, alta  è stata l’affluenza e la partecipazione da parte dei lavoratori delle agenzie (oltre 80%) per eleggere Roberta Bergamaschinelle fila di NIdiL CGIL.

Per Domenico Barco, Segretario della Fiom Cgil di Parma, “è un grandissimo risultato, frutto anche della stretta collaborazione fra le due categorie iniziata oltre tre anni fa, che vede sfociare il progetto proprio nell’allargamento della rappresentanza, a dimostrazione che anche questi lavoratori, se seguiti ed accompagnati, vogliono “vivere” il sindacato da protagonisti e con una loro figura di riferimento”.

Luisa Diana, Segretaria generale provinciale di NIDIL CGIL, si augura che “questo traguardo raggiunto sia l’inizio di un nuovo percorso e faccia da apripista, anche per altre categorie, per iniziare finalmente ad allargare la rappresentanza anche al mondo della somministrazione visto l’utilizzo sempre più frequente di queste figure nelle unità produttive” 

A Roberta vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte delle due categorie.

Metalmeccanici, il 14 giugno è sciopero generale. Lavoratori e lavoratrici di Parma alla manifestazione di Firenze

È la prima mobilitazione unitaria di FIOM, FIM e UILM da decenni su temi di valore comune: aumento dei salari, investimenti industriali, contrattazione dell’innovazione, sicurezza e rappresentanza

Sarà sciopero generale delle tute blu. Otto ore di stop, il prossimo 14 giugno, con tre grandi manifestazioni in altrettante città del Nord, del Centro e del Sud: Milano, Napoli e Firenze. Lo hanno indetto i sindacati Fim, Fiom e Uilm in continuità con la mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil dello scorso 9 febbraio. L’iniziativa è stata preceduta dagli esecutivi nazionali unitari della categoria, del 2 maggio a Roma,  e dalle assemblee nei luoghi di lavoro.

Nel documento unitario che indice la mobilitazione, le sigle metalmeccaniche sottolineano come “le trasformazioni che stanno investendo il mondo delle imprese metalmeccaniche e più in generale il sistema della manifattura” impongano “scelte che devono essere in grado di rispondere alla necessità di crescita dei settori strategici attraverso il rilancio degli investimenti pubblici e privati, il sostegno all’occupazione, ai salari e alla domanda interna”. Ma per Fim-Fiom-Uilm “l’orientamento e alcune scelte del governo sui temi relativi al mondo del lavoro, delle imprese industriali e dei giovani rischiano, in una situazione di recessione come quella che si sta profilando, di accentuare una condizione economica, sociale e industriale difficile e dalle prospettive particolarmente critiche”.

I metalmeccanici ricordano i dati della crisi: “La produzione industriale è in ribasso del 5,5%, si tratta della diminuzione tendenziale più forte dal 2012 e nel mese di dicembre gli ordini crollano del 7%. Nello specifico, la produzione manifatturiera registra un risultato negativo pari a -2,4%; la metallurgia -2,3%, l’elettrodomestico -5,1%, i macchinari e le attrezzature -2,2% e l’elettronica -2,2%. La produzione nel settore auto ha registrato un calo del 19,4% su base annua di cui nel solo mese di novembre regista un calo dell’8,6%”.

A fronte di questa situazione “è necessario che governo e il sistema delle imprese riconoscano il ruolo dei lavoratori. Il governo – chiedono i sindacati – deve adottare politiche mirate a contrastare delocalizzazioni e le chiusure di stabilimenti, a partire dal Mezzogiorno, ancora una volta, duramente colpito dalla crisi e a sostenere i buoni motivi per attrarre investimenti industriali. Vanno rafforzati i vincoli della responsabilità sociale delle imprese verso i lavoratori e il territorio. È necessario investire per creare occupazione per i giovani disoccupati, attraverso il consolidamento di alcuni settori in cui il nostro paese ha una leadership e incentivi per l’ecosostenibilità del nostro sistema industriale”.

Per Fim Fiom e Uilm, “le politiche pubbliche devono concentrarsi su ciò che crea lavoro, sull’occupazione, sulla qualità e la dignità del lavoro e in questo contesto misure come il reddito di cittadinanza non possono essere sostitutive di questo impegno e soprattutto non possono essere il solo strumento di lotta alla povertà. Peraltro – proseguono – la recente introduzione del decreto dignità non ha prodotto i risultati auspicati: sui lavoratori continuano a scaricarsi gli effetti della precarietà. Aumenta il ricorso alle prestazioni occasionali, ai contratti intermittenti, al part time involontario, ai rapporti di lavoro meno tutelati”.

Anche sul fronte della previdenza le sigle metalmeccaniche ribadiscono la propria insoddisfazione: “Quanto definito con quota 100 non modifica strutturalmente la legge Monti-Fornero. È infatti una misura temporanea (tre anni) che interviene su un sistema pensionistico che si conferma iniquo e ingiusto e di cui continuiamo a chiedere il cambiamento. In particolare per quanto riguarda la tutela dei lavoratori precoci e dei lavori usuranti. Non tutti i lavori sono uguali. Chi lavora a turni, fa lavori gravosi, faticosi, le donne e i giovani, i lavori di cura e la discontinuità lavorativa e contributiva non trovano risposta nella normativa definitiva quota 100”.

Fim-Fiom-Uilm chiedono un sistema previdenziale “più equo, più flessibile e più solidale in cui l’età pensionabile tenga conto del lavoro che realmente si è svolto”. A questo “deve ricollegarsi la necessaria revisione della legislazione sugli ammortizzatori sociali”, come richiesto con il documento di Fim, Fiom e Uilm del 24 settembre 2018, e su cui “abbiamo costruito una mobilitazione che ha consentito di raggiungere alcuni primi, parziali risultati. Adesso è necessaria la revisione complessiva del sistema degli ammortizzatori sociali e la ricostruzione del loro carattere universale”, prosegue il documento.

Il taglio del contributo per l’Inail da parte del governo “va nella direzione contraria alla ricerca delle risorse pubbliche e private indispensabili per la formazione e la prevenzione dei rischi sul lavoro. E’ necessario un piano di investimenti straordinari per garantire la salute e la sicurezza di chi lavora. Non va infine dimenticato che tutte le decisioni assunte dai diversi governi sono fondate sul ricorso alla tassazione che per circa l’85% è pagata dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. Occorre ridurre le tasse a chi le paga e non incoraggiare l’illegalità. I condoni fiscali sono l’ennesimo schiaffo ai lavoratori, ai pensionati e ai contribuenti onesti”.

Fim, Fiom e Uilm chiedono al governo e al sistema delle imprese di agire con urgenza sui seguenti elementi:

• la riduzione delle aliquote Irpef sul lavoro dipendente
• l’aumento dei salari
• l’incremento di investimenti pubblici e privati nei settori strategici
• la reindustrializzazione delle aree in crisi, con piani di sviluppo territoriale che garantiscano l’occupazione
• l’impegno comune al confronto in sede Ue per detrarre gli investimenti dai vincoli comunitari
• lo sviluppo di infrastrutture energetiche, digitali e dei trasporti
• lo sviluppo della filiera manifatturiera collegata alla mobilità ecocompatibile di persone e merci
• il contrasto alla “controriforma” del codice degli appalti, alla sostanziale liberalizzazione dei subappalti e per l’estensione delle clausole sociali
• un investimento straordinario nella salute e nella sicurezza delle persone e del territorio
• la riforma degli ammortizzatori sociali
• l’incentivazione di contratti di solidarietà “espansivi” finalizzati alla riduzione degli orari di lavoro e all’occupazione giovanile
• il sostegno agli investimenti delle imprese (piano impresa 4.0), la formazione e l’istruzione
• leggi per l’applicazione erga omnes dei contratti e la rappresentanza dei lavoratori recependo quanto previsto dagli accordi interconfederali e di categoria
• lo sviluppo di forme di partecipazione dei lavoratori nella progettazione dell’organizzazione del lavoro e nelle scelte strategiche aziendali.

Quello del 14 giugno sarà il primo sciopero unitario dei lavoratori metalmeccanici da decenni su temi di valore comune come l’aumento dei salari, gli investimenti industriali, la contrattazione dell’innovazione, la sicurezza sul lavoro, la rappresentanza. Un appuntamento fondamentale in vista dell’apertura della trattativa per il rinnovo del CCNL e che per i lavoratori dell’Emilia Romagna avrà come piazza quella di Firenze

“Sono giuste le tue buste?”: parte a Parma la vertenza del sindacato metalmeccanici della CGIL

La FIOM lancia dal palco del WOPA, in occasione dell’Attivo provinciale di tutti i delegati, la campagna “Retribuzione globale di fatto” per il recupero sul territorio di importanti quote di salario mancato

Sono potenzialmente migliaia i lavoratori metalmeccanici che su tutto il territorio provinciale avrebbero a buon titolo il diritto di rivendicare spettanze non corrisposte almeno negli ultimi cinque anni.

Da un controllo effettuato su diversi addetti del parmense, infatti, i funzionari della FIOM CGIL hanno verificato molti errori sulla busta paga, errori dovuti all’errata interpretazione di una voce della busta paga stessa, quella che si chiama “retribuzione globale di fatto”, che è regolata sia dal Codice Civile che dal CCNL, oltre che dai contatti aziendali, e che dovrebbe essere data dalla somma tra il salario lordo mensile e la media degli emolumenti ricorrenti in busta paga (es.: straordinari, trasferte, indennità di turno).

Ma il condizionale è d’obbligo: pare infatti che in moltissimi casi questa voce non sia stata calcolata correttamente.

Avendo constatato la sistematicità di questo errore, la FIOM CGIL di Parma ha avviato un importante progetto, volto ad informare i lavoratori potenzialmente interessati oltre che a supportarli nel recupero di quanto loro dovuto. La campagna si chiama “Retribuzione globale di fatto”, e si rivolge in particolare a quei lavoratori che fanno molti straordinari, o sono turnisti, hanno premi personali o altre voci variabili in busta paga, ed è stata lanciata lo scorso lunedì 20 maggio al WOPA, in occasione dell’Attivo di tutte le delegate e i delegati appositamente convocati. Solo loro infatti che dovranno farsi portavoce nelle rispettive aziende di questa importante opportunità, che di fatto rappresenta una vasta operazione di ridistribuzione di reddito, nell’ordine di decine di milioni di euro, solo in questa provincia.

Ma non in tutte le aziende esistono RSU e delegati, e non tutti i lavoratori sono intercettabili attraverso i mezzi tradizionali, come le assemblee o i volantini. Per questo ad affiancare la FIOM nel progetto è stata chiamata Momentum, una start up che si occupa di creazione del consenso e dissenso, la cui attività si fonda sull’uso sapiente dei dati e delle tecniche e tecnologie di comunicazioni più aggiornate. “La logica – ha ironizzato Aldo Barbera, segretario generale FIOM Parma, nel presentare il progetto – è quella di mutuare le tecniche del capitale per ridare i soldi ai lavoratori”.

La società ha dunque realizzato la piattaforma digitale e il relativo sito web a supporto della campagna, www.sonogiusteletuebuste.it, a cui chiunque può registrarsi per essere poi ricontattato e seguito dai funzionari sindacali in tutti i passaggi della vertenza. È fondamentale, come ribadito da diversi degli interlocutori intervenuti, che coloro i quali ritengano di intraprendere la vertenza, lo facciano quanto prima, in quanto i termini di prescrizione sono di soli cinque anni.

Il progetto si avvale peraltro della collaborazione della FIOM di Firenze, che a sua volta intende sperimentarlo sul territorio toscano.

All’Attivo provinciale svoltosi al WOPA sono intervenuti, oltre al segretario generale FIOM Parma Barbera, anche il segretario confederale CGIL Parma, Matteo Rampini, e il neo-segretario generale FIOM CGIL Emilia Romagna, Samuele Lodi, che ha segnalato come la vertenza lanciata da Parma possa rappresentare un progetto pilota da “esportare” in altri territori e che ha sottolineato l’importanza per tutti i lavoratori del settore di partecipare allo sciopero generale del prossimo 14 giugno, il primo unitario da decenni su temi di valore comune come l’aumento dei salari, gli investimenti industriali, la contrattazione dell’innovazione, la sicurezza sul lavoro, la rappresentanza. Un appuntamento fondamentale in vista dell’apertura della trattativa per il rinnovo del CCNL e che per i lavoratori dell’Emilia Romagna avrà come piazza quella di Firenze.

Fiom Cgil Parma – Aldo Barbera è il nuovo Segretario Generale

Aldo Barbera è il nuovo Segretario Generale della FIOM CGIL di Parma

L’ Assemblea Generale riunitasi nel salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma, ha eletto nella serata di lunedì 5 novembre a grande maggioranza Aldo Barbera a Segretario Generale della FIOM CGIL di Parma.
“Questa nuova responsabilità – ha commentato a caldo il neosegretario – arriva in un momento di grande trasformazione del settore meccanico nel nostro territorio, un comparto di decisamente vitale con importanti aziende anche multinazionali, specializzate soprattutto nell’imbottigliamento dove, tuttavia, si stanno evidenziando fenomeni di infiltrazione malavitosa e illegalità con cui il sindacato fa i conti quotidianamente. Non a caso tra i fronti di azione della FIOM di Parma, che si è costituita parte civile nel processo “Stige“, vi è quello di portare nella contrattazione integrativa all’interno delle imprese della provincia il tema della lotta alla criminalità organizzata attraverso l’introduzione di osservatori e strumenti di controllo, in particolare quando parliamo di appalti e subforniture. Noi non siamo contrari a prescindere alla subfornitura, che, ad esempio nella meccanica di processo, rappresenta oggi una prassi produttiva consolidata in molte aziende, ma poniamo e sempre più intendiamo porre con forza il tema di come governare questo sistema con regole chiare e trasparenti. Non dimentichiamo che se in passato la questione delle infiltrazioni riguardava soprattutto gli appalti di aziende a basso impatto tecnologico (in edilizia, logistica, pulizie o nelle carni), oggi assistiamo ad un salto di qualità notevole, che può coinvolgere anche l’industria 4.0”.
dv style=”text-align: left;”>”Ma la vera scommessa che come segreteria intendiamo affrontare nei prossimi anni – ha aggiunto Barbera – è quella di una sorta di progetto di “pedagogia sindacale” con cui intendiamo coinvolgere soprattutto gli istituti superiori tecnici e professionali. Tale progetto, che si aggancia a quello di Parma Capitale della Cultura 2020, intende valorizzare quelli che chiamiamo “i saperi del lavoro” che, attraverso una vera alternanza scuola-lavoro, vogliamo tornare a diffondere tra i giovani perchè recuperino il senso di ciò che il lavoro rappresenta nel percorso di vita di ognuno. In questi anni abbiamo subito un processo culturale di svalorizzazione del lavoro, andato talmente in profondità che le giovani generazioni vivono l’attività manifatturiera come di serie b. Noi siamo convinti che non sia cosi, ed intendiamo, con questa progetto, aprire un percorso di confronto vero con gli studenti che saranno a breve nostri colleghi nelle aziende meccaniche del parmense”.